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Paesi Baltici - Intervista a Widni Baltic

Attraversare i paesi baltici è come un viaggio accelerato nel tempo perché in 30 anni tutto è stato stravolto da una modernizzazione che ha coinciso anche con un cambio di baricentro: l’area baltica è diventata parte pulsante dell’EU mentre prima si guardava verso Mosca, centro di quell’impero che fu l’URSS.
Ne abbiamo parlato con Virko di Widni Baltic, nostro storico distributore Estone.

D: Che cosa hanno comportato le trasformazioni geo-politiche per l’industria locale di mezzi di trasporto pubblico? I produttori di un tempo, hanno saputo trasformarsi ?

R: I cambiamenti geo-politici hanno fatto la differenza nel settore del trasporto pubblico in Estonia e nell’area baltica in generale. L’intero processo produttivo e i requisiti di qualità erano molto diversi dagli standard europei di allora. Il mercato sovietico era semplicemente un circolo chiuso e non c’era bisogno di sviluppo, c’era più bisogno che produzione. Pertanto, le soluzioni tecniche, il design, ecc. erano in ritardo di almeno dieci anni o più rispetto al resto del mondo. Oggi la situazione è totalmente diversa. Purtroppo, il passaggio è stato brusco e molte aziende non sono sopravvissute. D’altro canto, questa situazione ha dato la possibilità di ripartire da “zero” e di progettare prodotti competitivi e vendibili anche sui mercati europei e scandinavi. Non possiamo nascondere che per i Paesi baltici il sostegno finanziario dei Paesi occidentali è stato un grande “antipasto” e la nostra gente spera di tornare a far parte del mondo occidentale, al quale è sempre appartenuta.
Oggi gli impianti e i prodotti finali sono allo stesso “livello” dell’Europa e del mondo in generale. Forse alcune innovazioni sono addirittura dei driver per altri produttori dei “vecchi” Paesi europei

D: Oggi che futuro vede per l’industria baltica, sempre più integrata non solo con l’EU ma anche con il mondo scandinavo in particolare ?

R: Oggi facciamo parte dell’Unione Europea e della Scandinavia, i nostri mercati e i nostri prodotti sono integrati in questi mercati e molte aziende estere hanno stabilimenti qui. Non ci sono grandi stabilimenti, ma molti piccoli. Gruppi come Scania, Volvo e Mercedes ordinano componenti da aziende della nostra zona. I nostri sistemi di controllo della qualità sono uguali a quelli dell’UE, i macchinari sono di marche note, il nostro governo sostiene gli investimenti e il nostro sistema fiscale è “chiaro”. Le aziende baltiche utilizzano sempre più energia “verde” e cercano di riutilizzare il più possibile i materiali. In poche parole, stiamo facendo le stesse cose che fa il resto del mondo.
E se volete vedere le innovazioni per il futuro, date un’occhiata all’azienda Auve Tech, ad esempio.